Oru de Igbodú – Conversazione con l’altare

Oru de Igbodú – Conversazione con l’altare e i toques de oricha che si suonano con i tamburi batà.
I batá sono, assieme ai canti e alla danza, parte essenziale nello svolgimento delle cerimonie sacre degli orichas.
Attraverso il canto dell’apkwon e il suono batà degli omoalaña, si invitano le divinità affinché si manifestino “montando” il “caballo”, il ballerino rituale.
A questo scopo ogni santo ha uno o più ritmi che lo identificano.
Ma c’è un momento particolare, all’inizio del rituale, in cui questi ritmi non vogliono l’accompagnamento di alcun canto.
Gli omolaña si ritrovano nella camera del santo (igbodú), raffigurato da una serie di oggetti simbolici messi assieme su un altare.
Solo i musicisti e il babalawo rimangono dinanzi all’altare e questi cominciano la cerimonia suonando solamente le “chiamate” ai vari ritmi dedicati ai santi.
Tutte queste “chiamate” sono rivolte agli orichas secondo un ordine prestabilito.
Poi, cominciando dal primo santo Elegguá (la divinità che risiede all’inizio di ogni nuovo cammino), i tamburi suonano il ritmo a questo dedicato
e poi passano al santo seguente in una successione di ritmi che si chiama “Oru de Igbodú” (conversazione con l’altare).
Questo Oru è solo strumentale (seco) e comprende solamente i ritmi propri delle divinità; la sua funzione rituale è quella di chiedere agli orichas il permesso di praticare la cerimonia e di chiamarli a parteciparvi.
I toques sono 24 ma gli oricha sono 22 nell’Oru de Igbodú, questo perchè Elegguá e Babalú Ayé ne ricevono 2 ciascuno.
01. Elegguá, chiamato Latokpá;
02. Elegguá;
03. Oggún;
04. Oshosi, chiamato Agueré;
05. Obaloké;
06. Inlé;
07. Babalú Ayé, chiamato Iyákotá;
08. Babalú Ayé, chiamato Ibá Ibá ogguedé má;
09. Osaín, chiamato Kuro kuro be te;
10. Osún;
11. Obatalá;
12. Dadá;
13. Oggué;
14. Aggayú;
15. Orula;
16. Gli Ibbeyis;
17. Orisha Oko;
18. Changó, con 3 ritmi; chiamato Didi Laró, segreto;
19. Yewá;
20. Oyá;
21. Ochún, chiamato Cheche Kururú;
22. Yemayá, chiamato Alaro.
23. Obbá;
24. Odduá.