kari-ocha – orisha Oddè

Argomento poco conosciuto ma molto importante nella religione yoruba,un passo intermendio verso il kari-ocha,il fare il santo…
tanto che viene chiamato “medio asiento”.

Gli orishas che formano i guerrieri o “orisha Oddè” sono i primi che debbono essere ricevuti da quasi tutti gli iniziati della religione yoruba o santeria che dir si voglia
(e qui ci sarebbe molto da dire su sincretismo o mimetismo…) e sono Elegguà, Oggun, Ochosi e Osun.

Il rito può essere officiato solo da alti sacerdoti yoruba, o babalawos, questo almeno nella maggioranza delle “case”
poichè in alcune (ma pochissime) può essere officiato anche da semplici santeri.

Uno dei fondamenti dei guerrieri è Eshu-Elegguà, che nella cerimonia delle collane viene donato sotto forma di semplice cocco con forma di testa umana
mentre nei guerrieri la preparazione è più complessa e richiede vari elementi.
Diremo solo che il babalawo effettua una consulta attraverso Ifà per capire quale dei tanti cammini di elegguà è quello dell’iniziato
dopodichè sulla base del responso e con una Otà, una yefà, delle conchiglie più altri simboli si costruisce Eshu-Elegguà in forma di testa umana
con occhi e bocca. Sulla testa si mette una piuma, più altri segreti comunicati da Orunmila attraverso Ifà.
Solo un babalawo può conoscere i segreti di Ifà e quindi la semplificazione che vede anche un santero officiare il rito dei guerrieri mi lascia un pò perplesso.

Il passo successivo è onorare Ossain, preparando il liquido composto di erbe e altre sostanze che serviranno per lavare e rendere omaggio sacrale
ai quattro orisha oddè. DOpo il lavaggio e un bagno rituale si procede al sacrificio degli animali.
A Elegguà si offre un gallo, mentre a Oggun Ochosi e Osun delle colombe.
Se Elegguà decide che vuole parlare con l’iniziato attraverso una Ità che è una cerimonia di divinazione
allora si sacrifica anche un animale quadrupede che nel caso di Eleggua è una capra.
Questi sacrifici sono accompagnati da aguardiente, manteca de corojo, miele e candele.

A questo punto, se tutto è a posto, si provvede con dei riti e dei rezos o preghiere in yoruba e il tutto si conclude con il saluto dell’iniziato o aleyo
al proprio padrino, cioè colui che fa da guida spirituale a ogni nuovo uomo o donna che inizia il percorso.

I simboli ricevuti si pongono nella casa dell’iniziato.
Elegguà Oggun e Ochosi generalmente dietro la porta principale di casa e Osun in un posto molto alto della casa.
E’ molto importante che Osun non possa facilmente cadere o rompersi,perchè questo indicherebbe un pericolo imminente di vita e in questo caso bisogna parlare subito col proprio padrino o madrina.

Fare i guerrieri non è solo un gioco o un simpatico rito esoterico, ma implica una scelta di vita ben precisa, una cura continua degli orishas oddè,
una condotta di vita positiva e buona nei confronti degli altri. Impone di rispettare i maggiori come gli anziani, di essere buoni genitori
dei buoni partners per i propri compagni, di astenersi dagli eccessi…
Gli orichas proteggono i loro figli in modo affettuoso ma li puniscono come meritano se sbagliano e non sono rispettosi.

I guerrieri si accudiscono il lunedì, con offerte, candele, e un rito ben preciso che comprende rezos e canti
(volendo e sapendo, anche della danza) e delle candele.
E’ un pò lungo e forse noioso o privo di senso per chi non sa e quindi salto questa parte rituale.

I guerrieri proteggono dalle cattiverie, dall’invidia, dalla malignità delle persone, consentono di chiedere una maggior evoluzione spirituale e materiale, oppure la salute per sè e i propri cari.
Non permettono di chiedere il male per nessuna persona che non ci abbia fatto niente.