Voodoo introduzione

Celebratori adunati per il rito.

I rituali Voodoo sono divisi in due principali tipi di riti: Rada e Petro. Entrambi implicano percussioni, danze, canti e stati di trance. Differiscono solamente nel tipo di Loa a cui sono indirizzati e nei propositi dei rituali.

Tutti i rituali iniziano con un invocazione a Legba, il Loa guardiano e apritore del passaggio. Senza il permesso di Legba, nessun altro Loa può passare dalla dimensione astrale a quella materiale. L’Houngan invoca Legba per consentirgli di aprire il passaggio:
“Papa Legba, ouvri barriè pou nous passer.”

Dopo di ciò, dell’acqua è ritualmente cosparsa nel quattro punti cardinali. Quindi l’acqua è versata tre voltre davanti il peristyle e davanti il poteau-mitan, traciando una linea dall’entrata del peristyle fino al poteau-mitan. Il poteau-mitan viene baciato due volte e questo prima di ogni battimento percussivo. Nei riti Rada vegono usati tre percussioni, e vengono trattati come oggetti consacrati. L’elemento più largo è chiamato il maman, il successivo il seconde ed il minore il cata.

Dopo di ciò, il La Place e due Hounsi eseguono i saluti con i Drapeaux e la spada sacra verso i punti cardinali, verso il poteau-mitan e verso le percussioni. Quindi accendono delle candele all’interno del cerchio.

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Con una particolare farina chiamata appunto Farine, l’houngan traccia degli vévé per terra o su un foglio di carta bianca. I vévé simbolizzano il particolare Loa che viene onorato nella cerimonia e servono anche sia come posto in cui riporre le offerte per il Loa che come simbolo magico che evoca il Loa interessato. L’houngan sparge il resto della farine verso i quattro punti cardinali. L’ordine del saluto, dell’accensione delle candele e della traccia degli vévé potrebbero essere riorganizzati per adattarsi ai diversi rituali ed alle diverse tradizioni.

I canti iniziano con canti cattolici, seguito dal Langage. Il langage rappresenta una dimenticata e arcana liturgia africana che si suppone evochi i Loa in ordine gerarchico ma non è usualmente compreso dagli stessi cantanti. Seondo la mitologia Voodoo, il langage discende da un sibilo di Damballah.

A questo punto l’houngan chiama il Loa. Vengono fatte delle offerte per nutrire il Loa. Il rituale finisce con la battérie, un ritmo unisono di battimenti con le mani, percussioni e di squotimento dell’ asson.

Disegno di una mambo davanti al poteau-mitan

Persone chiave nel rito.

Il rito è sempre tenuto da un Hounhan o da una Mambo, che supervisionano il rito e conducono le relazioni con il Loa. L’houngan o la Mambo hanno due assistenti, che sono i successivi nella gerarchia dei sacerdoti, un maschio ed una femmina. Questi assistenti sono stati preparati per il sacerdozio ed un giorno saranno iniziati come Houngan o come Mambo.

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L’assistente maschile è chiamato il La Place. Questo è il cerimoniere del rito e dirige i movimenti di tutti. Porta una spada sacra, chiamata ku-bha-sah, che lui usa per tagliare fuori il mondo materiale, lasciando il fedele aperto al Loa. La ku-bha-sah simbolizza il Loa Ogou, Loa del ferro e dell’armeria. Il La Place dirige anche lo sbandieramento dei Drapeaux e le percussioni.

L’assistente femminile è chiamata houngénikon. Questa dirige e controlla il coro del hounsi canzo che canta durante il rito. Inolte è il supervisore delle offerte fatte al Loa e chiede la loro presenza nella terra.

Il coro,
composto da hounsi canzo e perciò chiamato a volte Canzo, è composto da membri pienamente iniziati di una société. Controllati dalla houngénikon, inviano dei canti verso il Loa nella dimensione astrale ed in questo modo portano il Loa nella terra. Altre figure importati sono l’hounsi ventailleur, che porta l’animale sacrificale, e l’hounsi cuisiniere, che è il cuoco sacrificale.

La chiamata di un Loa

Questo vévé, tipicamente tracciato intorno al centro, è usato per chiamare il Loa.

Per invocare il Loa, l’houngan batte sul vévé col suo asson per aprire la forza astrale del Loa. I Vévé sono riproduzioni letterali delle forze astrali, ciascuna rappresentante un diverso Loa. La traccia ed il colpire i vévé obbligano il Loa a discendere sulla terra.

In alternativa, l’houngan potrebbe chiamare il Loa prostrandosi sul Pé e portando il Loa all’interno di un Govi. L’houngan usa parole magiche per attrarre il Loa in questo modo. Può quindi consultare il Loa che risiede dentro il govi, ponendogli domande che concernono il presente o il futuro.

Nutrire il Loa

Il nutrimento rituale del Loa, chiamato Mangé Loa nel Voodoo, è offerto per alimentare, rivitalizzare o fortificare spiriti divini oppure per stabilire contati con particolari Loa. Ogni Loa ha i propri cibi preferiti; maggiori saranno le offerte fatte al Loa, maggiore sarà la potenza disponibile per il rito. Il cibo rituale è sempre posto sopra un vévé se eseguito all’interno di un hounfort e su un incrocio quando è eseguito al di fuori.

L’assaggio delle offerte incrementa la potenza che porta il Loa, incluso il sangue del sacrificio di animali e parte della farine usata per fare i vévé. Vengono fatte delle libazioni di bevande favorite, in particolare kleren, spargendo il liquido nel suolo per tre volte.

A volte vengono fatti sacrifici di animali in rituali molto importanti per nutrire il Loa. Nel sacrificio, la forza vitale dell’animale diviene una parte del Loa. Il sangue dell’animale e custodito in una zucca a fiasco e bevuto in modo che i devoti possano condividere l’energia divina dal Loa. Ogni Loa ha un animale che lo simbolizza e che viene usato per il sacrificio.


Il lavaggio della testa

Il lavaggio della testa, chiamato nel Voodoo laver tête, è usato per battezzae o purificare i devoti. Il rito viene eseguito su una stuoia di foglie di banana oppure su un letto di rami di legno profumati cosparso di fiori ed un po di sciroppo. Il devoto a cui deve esser lavata la testa indossa un lungo abito bianco per il rito. Intonando particolari canti per il laver tête, l’houngan cosparge la testa del devoto con acqua che prende da una ciotola bianca. L’uso del colore bianco, di fiori e di dolci sciroppi evidenziano che questo è un rituale per Danballah, la cui benedizione è richiesta durante il lavaggio della testa.