Riassunto sul Voodoo

La parola “Voodoo” è un termine artificiale per le religioni Afro-Americane di Haiti. Per tali culti sono stati coniati molti termini differenti, più o meno discreditati, Hoodoo, Voudoun, Vodoun, Voudou, Voudu.
Useremo qui il termine Vodoun per riferirci in modo specifico al culto Haitiano ed a quello originario Africano.
Santeria è la religione magica praticata nei Carabi Spagnoli e derivata dalla tradizione Africana Yoruba, Obeah è la forma di culti ritrovati nelle Indie Occidentali Britanniche, e il Candomble è il culto Brasiliano.
Al di la delle ovvie differenziazioni essi sono tra loro abbastanza simili da non essere distinguibili dall’esterno.
Le tradizioni religiose di popolazioni provenienti dai regni di Dahomey, Yoruba, Ashanti, Mandino e Congo ed appartenenti a molte tribù tra le quali Arada, Ibo, Nago, Mayombes, Mines, Fons, si fusero ad Haiti con altre tradizioni Africane, con elementi della tradizione esoterica Europea, con Magia rituale e con il Cristianesimo, creando una fede unica sopravvissuta alle peggiori persecuzioni. Sebbene ciascuna di queste tradizioni Africane avesse il proprio pantheon di deità e il proprio particolare sistema di credenze, ad Haiti tutte ritrovarono e compresero gli elementi comuni, ed espandendo la loro conoscenza allo spirito del mondo, le loro pratiche si sono evolute nel sacro sistema del Vodoun.

Sacerdote Vodoun in un Ospedale di Guarigione
nel Togo (Africa occidentale)

Gli Africani assorbirono anche alcune credenze e pratiche degli indiani nativi, ritrovarono gli elementi comuni e si resero conto che essi conoscevano e comprendevano gli spiriti di questa nuova terra. Il nome Azacca per esempio, un Loa della fertilità e dell’agricoltura, è derivato dalla cultura indiana del mais; i Loa venivano posti in pietre sacre come i nativi facevano con gli Zemi Caraibici; alcuni veve (disegni simbolici usati nelle cerimonie) realizzati dai nativi sono usati nelle cerimonie Vodoun ed il linguaggio sacro del Vodoun contiene parole indiane. La chiave della relazione tra i nativi Caraibici e gli schiavi Africani fu nella natura politeistica dei loro credi religiosi, che li resero tolleranti alle vie spirituali degli altri popoli. Lo Zemi Indiano connota sia lo spirito dei morti, sia il vivente senza anima e la pietra feticcio con la quale viene compiuta la magia. La parola “Zombie” viene dall’Indiano Zemi; lo stesso dicasi per il Loa Simbi, patrono delle piogge, e Baron Samedi, Signore della morte e del cimitero.
Non è un’esagerazione dire che il Vodoun è una delle religioni più fraintese e male interpretate di tutti i tempi.
La persecuzione del Vodoun iniziò quando i Francesi proprietari di schiavi, sospettosi e fortemente timorosi di pratiche e culti estranei alla loro limitata esperienza, posero fuori legge i culti degli schiavi ad Haiti.
(In retrospettiva, facevano bene a temerli in quanto il Vodoun giocò un ruolo determinante nella successiva rivolta degli schiavi). Negli anni ’30 una persecuzione di massa cercò senza risultato di eliminare il Vodoun dal mondo. La cinematografia di Hollywood negli ultimi 50 anni non ha fatto altro che rafforzare una visione alterata e corrotta dei culti Vodoun, producendo impressionanti racconti di zombie, stregoneria malvagia e rituali assassini, che hanno rafforzato l’associazione occidentale del Vodoun ad immagini di magia nera, malefici, spilloni infilzati in bambole e sacrifici umani.
Molti tentativi sono stati fatti per liberare il mondo da questa religione considerata impropriamente “demoniaca”.
L’uso della magia e la pratica della trance da possessione è stata ed è del tutto aliena e terrificante per molte persone nate e cresciute nelle tradizioni Cristiane e le sue divinità sono visti come demoni piuttosto che esseri divini.
Ciò nonostante, nel 1996, il Vodoun è stata dichiarata la religione ufficiale del Benin, in Africa Occidentale, la sua terra di origine.
Uno degli aspetti centrali delle pratiche Vodoun è la guarigione di persone malate. L’attività di guarigione costituisce probabilmente il 60% di tutta attività Vodoun. I guaritori operano con erbe, la fede guaritrice, con l’aiuto dei Loa e di altri spiriti.
Praticamente ogni servizio Vodoun prevede sacrifici animali. Uccidendo l’animale si libera la vita. I Loa sono resi esausti dall’impegno di governare l’universo, così ricevono questa vita sacrificata e sono da essa ringiovaniti. Essi dimostrano soddisfazione dall’uso di questa pratica.
Il Vodoun è un sistema a tre livelli di iniziazione: Kanzo, Sur Pointe e Asogwe. Essi possono essere percorsi uno alla volta, come nei sistemi occidentali, ma è raro che avvenga. Più spesso il praticante resta al livello di iniziazione che ottiene dall’inizio ed essa non è necessaria per essere un Vodouista. L’iniziazione Kanzo è il livello più basso, quello del devoto. L’iniziazione Sur Point conduce ulteriormente nella tradizione di un particolare Loa e permette di essere considerati sacerdoti o sacerdotesse. L’iniziazione Asogwe è la suprema autorità umana, e può iniziare a qualsiasi grado.
Il sacerdozio Vodoun prevede sia uomini, detti houngan, che donne, dette mambo.
Le loro funzioni sono la guarigione, praticare cerimonie religiose per chiamare o pacificare gli spiriti, tenere iniziazioni per nuovi sacerdoti, predire il futuro ed interpretare i sogni, realizzare incantesimi e creare protezioni, creare pozioni per vari scopi (dagli incantesimi d’amore a quelli di morte). Per ognuno di questi servizi essi possono ricevere un pagamento, ma alcuni non vogliono essere pagati.

Sacerdote di Shango-Heviosso

L’houngan e la mambo, sono un intermediario per convocare il Loa ed aiutare il Loa a partire quando il suo compito è finito. L’houngan o la mambo ricevono totale autorità dai Loa, e per questo l’houngan è spesso chiamato papa o papa-loa, mentre la mambo è chiamata maman o mama. Altro compito dei sacerdoti è quello dell’analisi degli uomini. Si ritiene che tutti possiedano due spiriti: il ti-bon-ange, che è simile alla coscienza nella concezione occidentale; ed il gros-bon-ange che è simile all’anima della teoria occidentale ma solo più staccata dalla persona. Per esempio, quando un uomo o una donna si presentano davanti a Dio è il gros-bon-ange che presenta la persona ed espone il suo caso.
Dopo che una persona muore il gros-bon-ange va in un luogo sotto le acque. Dopo un anno e un giorno il defunto torna dai suoi familiari che possono richiamare il gros-bon-ange. Sfortunatamente questo è un servizio molto dispendioso che può richiedere un significativo sacrifico animale, spesso di un bue. Questo ritarda considerevolmente l’esecuzione del servizio religioso e se trascorre troppo tempo il defunto rimane senza riposo e può causare disagi e malattie.

Il Pantheon degli dei, chiamati Loa o Misteri, associati con la religione del Vodoun è enorme e aumenta sempre, con deità locali e spiriti ancestrali.

Nella cosmologia del Vodoun ci sono tre livelli di divinità:
– Mawu-Lisa: La religione del Dahomey è governata dal supremo spirito chiamato Mawu-Lisa. Egli è spesso concepito come la deità creatrice androgena che dispose l’ordine dell’universo prima di creare la vegetazione, gli animali e l’umanità. Il popolo Fon celebra la creazione in una settimana di quattro giorni. Il primo giorno Mawu-Lisa stabilì l’ordine universale e creò l’uomo dall’acqua e dal fango. Il secondo giorno rese ospitale la terra per il genere umano. Il terzo giorno, gli umani ricevettero la vista, la parola, e la comprensione del mondo in cui vivevano. Infine, l’ultimo giorno Mawu-Lisa presentò all’uomo gli strumenti della tecnologia. Questa figura, a volte riferita come due entità gemelle separate, Mawu (spirito femminile) e Lisa (spirito maschile), è quindi il creatore del mondo e la divinità suprema. Ad Haiti, Gran Met, o Gran Maestro, anche conosciuto con Bondye, dal francese bon dieu, è la divinità suprema, un’entità che preside allo spirito del mondo ma non è direttamente adorato. Egli ha assunto il ruolo di dio supremo e Mawu-Lisa è stato per lo più dimenticato. Mawu, l’aspetto femminile, è associato con l’Est, la luna notturna, la fertilità, la maternità e la notte. Lisa, l’aspetto maschile, è associato con l’Ovest, il sole diurno, il calore, il lavoro e la forza. Mawu-Lisa è onnipotente e buono, ma viene considerato troppo trascendente ed inconoscibile per l’adorazione personale. Quindi i servitori Vodoun pregano i Loa, creazioni di Mawu-Lisa che non sono soggetti alle leggi della natura e posseggono qualità divine, spesso equiparate a quelle dei santi cristiani.
– I Loa, o Lwa, i Misteri, le divinità centrali all’adorazione. I Loa non sono precisamente dei, ma piuttosto antenati, grandi uomini e donne, Re e Regine, e divini messaggeri. Essi sono i vari spiriti dei membri della famiglia; gli spiriti delle maggiori forze dell’universo: bene, male, vita, morte, riproduzione, salute e tutti gli aspetti della vita quotidiana. Essi possiedono i sacerdoti e le sacerdotesse durante i riti cerimoniali e forniscono messaggi, consigli, divinazioni, apportano guarigioni, assistono nei rituali, ricevono le offerte sacrificali ma anche possono provocare danni e malefici. Nella maggior parte dei riti i Loa possiedono gli Iniziati, cioè prendono possesso temporaneo del loro corpo e della loro mente. Quando un Loa entra in una persona l’entità di questa persona se ne va, anche se non è chiaro dove. Il corpo è della persona ma in quel momento egli è effettivamente il Loa.
Il nome Loa o Lwa trova origine dal linguaggio della tribù Fon (Dahomey), e sostituisce il nome Orixa, pressoché con lo stesso significato, ma originario della tradizione Yoruba.
– Gli Spiriti ancestrali dei Defunti e gli spiriti dei santi. Essi sono sempre presenti con il praticante, anche precedentemente all’iniziazione. In genere le anime dei membri defunti della famiglia che non sono stati riconosciuti. I defunti della famiglia che sono ignorati sono spesso pericolosi mentre onorarli e prendersene cura produce aiuto e buona sorte.

Pantheon Principale

Danbhala-Wedo, o il Grande Serpente (anche chiamato Danballah o Damballah), è il padre dei Loa, che realizzò la creazione. Prima dei giorni della schiavitù, gli Africani adoravano un grande pitone, chiamato Danh-gbwe, come un’incarnazione degli dei. Il serpente era innocuo agli umani, e i devoti credevano che ogni bambino toccato dal serpente fosse scelto per essere un sacerdote o una sacerdotessa da dio stesso. Dopo la diaspora nelle Americhe, gli Africani trovarono un sostituto in un tipo di boa. Danbhalah è il più antico degli antenati e non parla, sibila solamente. Il Langage, il sacro linguaggio del Vodoun, che rappresenta l’Africano Litungy da molto dimenticato, si origina dal sibilo di Danbhalah. Danbhalah governa le acque della terra ed è anche associato con Legba.

Aida-Wedo, l’Arcobaleno che sorge dalle acque della terra serve come una multicolore via per i messaggi degli dei inviati sulla terra ed è la moglie di Danbhalah. Lei è anche un serpente attorcigliato a spirale che si nutre di banane e vive principalmente nell’acqua. La sua vivace immagine decora i templi Vodoun, specialmente il palo di supporto centrale. Aida-Wedo è una manifestazione della dea Erzulie, la deità della bellezza, dell’amore, della ricchezza e della prosperità, che è normalmente chiamata Maitresse Erzulie, la moglie lunare di Legba, il sole. Come Luna, Erzulie è pura, verginale. Il contatto con il suo caloroso marito brucia la sua pelle, e per questo è abitualmente descritta come una bellissima Etiope dalla pelle scura. Erzulie è concepita in una grande varietà di modi, che non sempre comprendono le migliori virtù dell’amore e della buona volontà. Si crede che ella possa avere il vizio della gelosia, della discordia e della vendetta; può essere vanitosa, essere attratta dai gioielli e dai profumi, e può facilmente adirarsi.

Nel mito della creazione Danbhalah, il Serpente, e Aida-Wedo, l’Arcobaleno, insegnarono agli uomini e alle donne come procreare, e come compiere sacrifici di sangue in modo che essi potessero contenere lo spirito ed ottenere la saggezza del Serpente. Si ritiene anche che Danbhalah rappresenti la conoscenza ancestrale del Vodoun.
Legba è un Loa Rada che proviene dal Dahomey; è l’Oriente, l’Est, il sole ed il luogo dove esso sorge. Si ritiene che non possano avvenire comunicazioni tra gli dei e gli adoratori senza gli uffici di Legba. Egli è il dio crocicchi e della comunicazione spirituale, controlla le porte, i recinti e gli ingressi; Legba è la connessione tra l’universo e la sua origine divina. E’ considerato essere il principio della vita, l’insieme procreativo originale e nessuna deità può unirsi ad una cerimonia Vodoun a meno che non sia stato chiesto a Legba di aprire la “porta”. Governa tutte le azioni degli spiriti. Legba è descritto sia come un uomo che spruzza acqua sia come un vecchio uomo che cammina reggendosi ad un bastone o una stampella. Personifica le acque rituali ed il consolidamento dei misteri Vodoun. E’ chiamato Papa e, per un processo sincretico, è stato identificato con San Pietro, il guardiano della porta, l’uomo a cui Cristo affidò le chiavi del regno. Altri ancora collegano Legba a Cristo stesso, un uomo mulatto nato dal sole e dalla luna. Egli, come Matre Carrefour, sorveglia gli incroci ed è patrono della stregoneria. La postazione centrale in tutti gli hounfour (templi Vodoun) è anche chiamati poteu Legba. Attraverso questa postazione i Loa entrano nelle cerimonie, ed è il luogo dove viene posto il cibo in offerta. Le danze, i tamburi, la possessione, e tutte le attività della cerimonia si svolgono attorno al poto Legba. Egli è considerato molto saggio e l’unico a conoscere il sacro linguaggio di Mawu-Lisa, la più elevata divinità Vodoun. Alcune delle sue manifestazioni sono: Attibon Legba che è un vecchio uomo che cammina con una canna ritorta, fuma la pipa, indossa un cappello di paglia, e porta una macoutte (sacco di paglia); Legba Avradra è descritto come un vagabondo errante; Sousou Panman che è un vecchio con piaghe sul corpo e distribuisce punizioni; e Grand Bois che è maestro dell’isola sotto le acque e delle sue foreste sommerse. Ad Haiti sono conosciute altre manifestazioni Legba Ibo, Agao Loco, Baye, e Legba Congo.

Altre importanti divinità si manifestano nei rituali. Ogou Fer o Ogoun, il dio della guerra e dell’armatura, del ferro e della lavorazione dei metalli, della saggezza e del fuoco; Adwe o Agoueh, lo spirito del mare, che presiede su tutti i pesci, la vita marina e coloro che navigano per mare; Zoka, il dio dell’agricoltura, che si manifesta nei panni e con il linguaggio di un contadino; e Erzulie Freda, la dea più femminile e civettuola. Come Venere fu l’amante di Marte, così Ogou prende Erzuli Freda.

L’intero pantheon Vodoun include centinaia di dei e dee ed aumenta ogni volta che un antenato viene elevato ad attributi divini. Questo fatto è di grande importanza in quanto una caratteristica principale nel Vodoun è la crescita spirituale attraverso la comunicazione con gli antenati ed il servizio ai vari dei vodoun.
Una classificazione separata dei Loa è quella dei Guede o Ghede, i vari spiriti della morte e dei morenti, del sesso, della dissolutezza e della volgarità, dei cimiteri e dei becchini. Come spiriti del sesso i Guede governano il rinnovamento della vita e proteggono i bambini. Descrizioni di Guede, abitualmente riferito come Guede Nibbo o Nimbo, Baron Samedi (Sabato, il giorno della morte), o Baron Cimetere sono le bare e i falli. Gli individui posseduti da Baron Samedi raccontano barzellette indecenti, indossano indumenti scuri, fumano sigarette o sigari, mangiano voracemente, e bevono copiosamente grandi quantità di alcolici. Intere sette di devoti adorano i Guede.

Rituali e pratiche

Tamburo Vodoun in un rituale Rada

Il Vodoun è ricco di rituali e pratiche che si tramandano dai riti tribali e sono dedicati ad onorare le differenti manifestazione dei Loa. I due riti principali sono il rito Rada e il rito Petro o Pethro.
I riti Rada seguono i modelli Africani più convenzionali, i Loa-Misteri definiti “freddi” provenienti dalla tradizione Yoruba, enfatizzando gli attributi più gentili e positivi dei Loa. Durante le cerimonie, tutti i devoti indossano indumenti bianchi. I sacrifici animali, che rappresentano la “condivisione” del sangue, includono polli, capri e tori. Tre tamburi ricoperti di pelle di bue forniscono i ritmi per i canti, rappresentando le tre atmosfere del sole, o Legba; la più grande, chiamata Manman, collegate alla cromosfera, la successiva, chiamata semplicemente Second, collegata alla fotosfera, e la più piccola, chiamata BouLah, che è il nucleo solare. Questi tamburi forniscono le combinazioni di ritmo musicale per ogni rito e sono percossi con mani e bacchette.
I suonatori sono chiamati houn’torguiers.
I riti Petro sembrano essersi originati ad Haiti durante i giorni della schiavitù. Il nome Petro si presume provenire da Don Juan Felipe Pedro, un sacerdote Vodoun Spagnolo e primo schiavo che contribuì ad uno stile piuttosto violento di danza cerimoniale.
Molte delle pratiche Petro, includono forme rituali più violente, e l’uso del colore rosso negli indumenti e sul viso che proviene dal contatto con gli Indiani Awak e Carib presenti a Santo Domingo. I Loa Petro tendono ad essere più minacciosi, mortali, e di cattivo carattere rispetto agli altri Loa; per segnalare la loro forma Petro, molti dei loro nomi hanno semplicemente l’appellativo di GeRouge (Occhi Rossi) dopo un nome Rada. Per il beneficio dei Loa Petro sono sacrificati maiali. Gli adoratori Petro usano solo due tamburi, ed essi sono ricoperti con pelle di capra e percossi solo con le mani. Si ritiene che i tamburi Petro siano cannibalistici, demoniaci, ed i loro ritmi sincopati durante le operazioni magiche siano difficili da controllare rendendoli per questo pericolosi. Il primo tamburo è identificato con i fulmini, ed suo patrono è Quebiesou Den-Lah; il secondo e più piccolo è identificato con Ghinee o l’estremità del mondo che riceve i fulmini.
Ghinee o Ian Ghinee o Ginen rappresenta la patria simbolica degli Africani in diaspora. La sacra città di Ghinee è Ife, la Mecca del Vodoun. In effetti Ife esiste nel sud della Nigeria, ma la Ife del Vodoun è un luogo leggendario dove discesero le rivelazioni dei Loa ai fedeli. Gli adoratori Vodoun si ritengono figli e figlie di Ghinee, “ti quinin”. I devoti credono che tutti gli aspetti della vita, amministrativo, religioso, sociale, politico, agricolo, artistico, siano originari di Ife, ma in modo particolare Ife è l’origine dell’arte della divinazione. Dato che l’Africa si trova a est del Nuovo Mondo, Ife rappresenta la posizione celeste del sole. I devoti ottengono forza spirituale da Ife; essi sono inviati a Ife in una cerimonia molto solenne che rappresenta la morte, la sepoltura e la resurrezione.

Danza Vodoun

Alcuni aspetti del culto Vodoun appaiono abbastanza costanti, con alterazioni locali per tutti i riti. Il tempio, che può essere una struttura formale o più semplicemente un luogo designato dietro una casa, è chiamato hounfour, humbo o oun’phor. All’interno del tempio, si trovano l’altare e a volte stanze per la meditazione solitaria degli iniziati. La pietra altare, chiamata pe, è coperta con candele e govi, piccole giare che contengono gli spiriti degli antenati. Offerte di cibo, bevande, e denaro possono abbellire l’altare, come anche sonagli rituali, amuleti, bandiere, pietre sacre, ed altri accessori. In tempi passati, i serpenti sacri simbolo di Danbhalah vivevano all’interno cavo del pe, ma ora non più.

Le pareti ed i pavimenti sono decorati con elaborati disegni colorati, chiamati veve, glifi rappresentanti degli dei. Questi disegni possono essere permanenti o creati prima di una cerimonia con farina di mais, farina di grano, mattoni polverizzati, polvere da sparo, o cipria da viso. Essi sono molti curati ed incorporano i simboli e segni occulti del Loa adorati. Abitualmente disegnati attorno al palo centrale, o il luogo del sacrificio, i veve servono come un “magnete” rituale per l’ingresso del Loa, obbligando lo spirito a discendere sulla terra. Essi servono come punto focale dell’invocazione e come un tipo di altare per le offerte. In una stessa cerimonia possono essere disegnati diversi veve. I disegni incorporano elementi simbolici tradizionali ma riflettono anche le intenzioni individuali ed il potere creativo dell’Houngan o della Mambo.
All’esterno del tempio principale si trova il paristyle, cortile coperto e qualche volta recintato adiacente al tempio. Dato che l’hounfour probabilmente non può contenere tutti i partecipanti Vodoun e gli osservatori, quando si celebra il trattamento dei malati, molte delle cerimonie sono tenute all’aria aperta nel paristyle. Un muro basso circonda generalmente l’area, permettendo a coloro che non sono vestiti in modo appropriato, o meramente curiosi, di osservare senza essere in evidenza. Il pavimento del paristyle è sempre fatto di dura terra battuta senza pavimentazione. A sostegno della copertura del paristyle vi è il poto-mitan, o postazione centrale. Il poto-mitan simboleggia il centro tra il cielo e l’infero ed è l’asse cosmico di tutta la magia Vodoun. Abitualmente fatto di legno è poggiato ad una base in muratura chiamata socle. La postazione porta decorazioni colorate e disegni rappresentanti il serpente Danbhalah e sua moglie Aida-Wedo. Il poto-mitan simboleggia anche Legba Ali-Bon (“legno di giustizia” o Legba Albero della Bontà) la via di tutta la conoscenza Vodoun e della comunione con gli dei. La postazione centrale forma geometricamente con il socle perfetti quadrati, cerchi, croci e triangoli che aumentano i suoi poteri spirituali. Tutti i templi Vodoun hanno un poto-mitan, anche solo simbolicamente.

Esternamente al paristyle, gli alberi che circondano il cortile servono come reposoirs o santuari per gli dei. I devoti credono che tutte le cose servano i Loa, e siano per definizione espressioni ed estensioni di Dio, specialmente gli alberi. Essi sono riveriti come divinità, e ricevono offerte di cibo, bevande e denaro. Come cattedrali essi sono ritenuti alla presenza dello spirito santo, gli alberi di banane sono riveriti in modo particolare.

Invocando i Loa, la vera comunione si realizza nella possessione divina. Quando convocati, gli dei possono entrare in un govi, (una piccola bottiglia di terracotta) o “montare un cavallo”, assumere cioè la mente o il corpo di una persona. I posseduti perdono del tutto coscienza, divenendo totalmente il Loa possessore con i suoi desideri e le sue eccentricità. Giovani donne possedute da spiriti più anziani sembrano deboli e decrepite, mentre l’infermo posseduto da dei giovani e virili danza e saltella senza pensare alla propria infermità. Anche le espressioni facciali cambiano per assomigliare a quelle del dio o della dea. Sebbene esista una sacra interazione tra il Loa e il devoto, la possessione può essere paurosa ed anche pericolosa. Alcuni adoratori non in grado di controllare il Loa si sono ammalati e sono morti.

Come lo scettro del sovrano, il simbolo più importante dell’ufficio dell’houngan e della mambo è l’asson, un grande sonaglio rituale, ottenuto dal calabash, un tipo di zucca con un fondo bulboso ed un lungo manico. Simbolicamente l’asson rappresenta l’unione dei due più importanti principi magici: il cerchio nel fondo rotondo e il bastone nel manico. Il manico simboleggia anche il poto-mitan, o postazione centrale. All’interno della calabash secca sono poste pietre sacre e vertebre di serpenti, considerate ossa degli Antenati Africani. Otto pietre di differenti colori sono usate per simboleggiare gli otto dei antenati.

Catene di collane colorate simboleggianti l’arcobaleno di Aida-Wedo, o più vertebre di serpenti circondano il fondo rotondo della calabash. Quando le vertebre all’interno del calabash sbattono facendo “parlare” l’asson, gli spiriti discendono al fedele attraverso Danbhalah, il più antico degli antenati. Una volta che l’houngan o la mambo ha attratto il Loa per mezzo del simbolo della divinità, o veve, si appella a Legba per l’intercessione, e compie i rituali dell’acqua e le preghiere, scuotendo l’asson o battendolo sul veve libera il potere dei Loa e li porta nella cerimonia. Altri importanti elementi dell’adorazione sono La place o Comandant La place, il maestro di cerimonia che orchestra l’ondeggiamento della bandiera, e frequentemente il canto corale ed il battito dei tamburi. La place porta la spada rituale abitualmente decorata con simboli geometrici e disegni. La spada è chiamata ku-bah-sah che significa “tagliare via tutto ciò che è materiale. Il La place brandisce la spada da est ad ovest tagliando via tutto ciò che è materiale in modo che gli adoratori possano più liberamente accedere alla presenza divina. Il coro o carizo esegue hounsihs o hounsis sotto la direzione dell’hounguenicon o hounguenikon, abitualmente una donna ed il secondo più potente membro del rito dopo l’houngan o la mambo, perché essi inviano i canti ai Loa sul piano astrale per richiedere la loro discesa sulla terra.

I novizi che non hanno il completo potere dei Loa sono chiamati hounsih bossales. Gli iniziati che ottengono i sacrifici animali sono gli hounsih ventallier, e il cuoco sacrificale è l’hounsih cuisiniere. L’hounguenicon quartie-maitre presiede la distribuzione del cibo sacrificale riservato ai Loa.
La magia, usata sia per scopi benigni che maligni, è una parte integrale del Vodoun. Il Vodoun non riconosce dicotomia tra il bene ed il male. I devoti sentono che la magia degli spiriti è qui per essere usata, se quella magia è negativa, così sia. Un houngan che pratica maggiormente la stregoneria nera che la guarigione è chiamato un bokor o boko ovvero “uno che serve i Loa con entrambe le mani”.