Metodi di Divinazione

Nella Santeria cubana esistono quattro tipi di divinazione:

Esistono nella Santería cubana quattro sistemi di divinazione.

Iº Sistema – Diloggún
Il caracol (Ciprea moneta, Monetaria moneta, Cypraea annulus) – ossia quella particolare conchiglia conosciuta più comunemente come cauri, il cui guscio è servito come moneta per molto tempo a varie popolazioni africane, asiatiche e oceaniane – è utilizzato a Cuba nella divinazione del sistema Diloggún. In questo sistema il santero tira 16 conchiglie e di queste ne legge 12. Dalla tredicesima in poi invita il visitante a consultare un babalawo (o babalao, il massimo dirigente nella gerarchia del culto agli orichas). Quando cade la tredicesima (Metanlá) è la maledizione di Babalú Ayé (l’oricha delle malattie, associato a San Lázaro), in quanto non sono state rispettate le leggi del popolo yoruba. Le lettere o responsi (chiamate oddun) del Diloggún – sistema di divinazione davvero assai complesso – sono, a seconda di come cadono le conchiglie:

1. Ocana Una conchiglia con la parte concava in alto – Oddun Maggiore
2. Eyoko Due conchiglie con la parte concava in alto – Oddun Maggiore
3. Oggunda Tre conchiglie con la parte concava in alto – Oddun Maggiore
4. Irosun Quattro conchiglie con la parte concava in alto – Oddun Maggiore
5. Oché Cinque conchiglie con la parte concava in alto – Oddun Maggiore

6. Obbara Sei conchiglie con la parte concava in alto – Oddun Minore

7. Oddí Sette conchiglie con la parte concava in alto – Oddun Minore
8. Eyeúnle Otto conchiglie con la parte concava in alto – Oddun Maggiore
9. Osá Nove conchiglie con la parte concava in alto – Oddun Minore
10. Ofún Dieci conchiglie con la parte concava in alto – Oddun Maggiore
11. Ojuani Undici conchiglie con la parte concava in alto – Oddun Minore
12. Eyila Dodici conchiglie con la parte concava in alto – Oddun Maggiore

Quando tutte le conchiglie si presentano con la parte concava in basso si ha l’Eyekún che è un Oddun maggiore. Le lettere, tutti oddun maggiori, che non vengono lette dal santero sono chiamate: Metanlá (la 13), Merinlá (la 14), Marunlá (la 15) e Meddiloggún (la 16).

IIº Sistema – Biague
Altro sistema divinatorio santero, chiamato Biague, è quello fatto con il cocco. Il frutto, del quale non si può fare a meno nella Santería e che appartiene a Obatalá (il creatore del genere umano), è il tributo che si paga agli dei in tutte le circostanze. Esso è l’offerta e il cibo rituale degli orichas e degli antenati. Con la sua offerta hanno inizio tutti i riti della Regla. Il cocco, dice Gabino Sandoval (uno degli informatori di Lydia Cabrera) è l’ABC della divinazione lucumí. Nel Biague, sistema divinatorio in cui vengono lanciati a terra quattro pezzi di cocco, si determinano 5 responsi o letras, a seconda della posizione che essi prendono sul pavimento – con la parte del guscio (carmelita) o della polpa bianca in alto:

la prima posizione, con tutti i pezzi di cocco con la parte bianca verso l’alto, è chiamata Alafia. In essa parlano Changó e Orula. Essa è affermativa, un segnale di buon auspicio;

la seconda posizione, con tre pezzi bianchi e una carmelita, è chiamata Otawo (Otagüe, Itagua o Etawe). Parlano Oggún, Yemayá, Changó e Ochosi. È il dubbio ma il responso può diventare affermativo se gettando di nuovo i pezzi di cocco viene confermata la stessa letra

la terza posizione, due pezzi bianchi e due carmelitas, è chiamata Ellifé (Eyeife). È una risposta affermativa

la quarta posizione, un solo pezzo bianco e tre carmelitas, è chiamato Ocana (Ocana Sodde). Parlano gli Ikús, Oyá Yansá, Elegguá, Yewá, Babalú Ayé, Changó e Aggayú Solá. È una risposta negativa;

la quinta posizione, quattro pezzi con il guscio in alto, si chiama Oyékun (Oyecún, Yéku yéku). Parlano Changó e Oyá Yansá. È il fallimento, un cattivo presagio. È consigliata in questo caso la visita ad un babalawo.

1. Alafia – Bianca – Bianca – Bianca – Bianca

2. Otawo (Otagüe, Itagua o Etawe) – Bianca – Bianca – Bianca – Nera

3. Ellifé – Bianca – Bianca – Nera – Nera

4. Ocana – Bianca – Nera – Nera – Nera

5. Oyékun o Yéku yéku – Nera – Nera – Nera – Nera

IIIº Sistema – Ékuele
Un altro sistema divinatorio è quello dell’ékuele (ópkuele, ókuele o cadena de Ifá), uno strumento di esclusivo uso del babalawo, attraverso il quale si rivela Orula. Si tratta di una catena, di circa 35-40 cm di lunghezza, costituita da otto pezzi con un lato concavo e uno convesso, generalmente di cocco, gusci di tartaruga, semi, metalli o altri materiali. La catena viene fatta cadere su di una stuoia e a seconda di come cadono i pezzi si possono avere sino a 256 combinazioni diverse. Ogni tirada (lancio dell’ékuele) corrisponde ad un patakín (racconto sacro nel quale protagonisti sono gli orichas) o a un proverbio, oppure ad una cerimonia da realizzare per risolvere il problema per cui si è chiesto il responso della divinazione.

IVº Sistema – Tablero de Ifá
Altro strumento di divinazione di esclusivo uso del babalawo è il cosiddetto Tablero di Ifá (Opon Ifá o Até). Esso si usa in occasioni speciali (quando vengono, per esempio, sacrificati animali a Orula) in sostituzione dell’ékuele. La “tavola”, così come i tambores batá, è in legno di cedro (Cedrela mexicana) o di caoba, ossia mogano (Swieteni mohagony), ha forma circolare, bordi rialzati, misure ben definite e vi sono segnati i quattro punti cardinali, ognuno dei quali rappresenta un distinto oricha: Obatalá per il nord, Oddúa per il sud, Changó per l’est e Echú (che rappresenta uno dei modi o caminos in cui si palesa l’oricha Elegguá) per l’ovest. Il babalawo, che effettua la divinazione seduto su di una stuoia, di fronte al tablero e con le spalle rivolte verso la parete, sparge sul tablero una polvere bianca chiamata yefá, ricavata da una zanna di elefante o più spesso da manioca macinata. Lancia quindi 16 conchiglie sulla tavola e interpreta le posizioni che queste assumono relativamente ai quattro angoli dove sono rappresentati gli orichas. Le possibili combinazioni (Ordun) del Tablero de Ifá sono 4.096.

Ogni sistema divinatorio (con le conchiglie, considerate “bocca e voce” degli orichas; con il cocco; con l’ékuele e con il Tablero de Ifá) sono elementi essenziali della Santería, in quanto mise-en-scene della Creazione, riaffermazione dei principi dell’ordine cosmologico e mezzo per facilitare la comunicazione tra credenti e orichas