Divinità del Voodoo

I Loa
Secondo le credenze vuduiste, esistono centinai di Loa, ma in realtà molti sono le stesse divinità ripetute, con nomi e sembianze diverse, e inoltre, la schiera dei Loa è aperta all’elevazione a tale grado di persone che si sono distinte in vita, un po’ come i santi e i beati cattolici, e in più ci sono anche gli spiriti ancestrali.
I Loa possono essere di 2 tipi: i Loa Rada e i Loa Petro.

 

I Loa Rada

Tali Loa sono originari dell’antico Dahomey, conosciuti presso le varie etnie con diversi nomi, e arrivarono nel nuovo mondo insieme agli schiavi neri deportati.
Sono maggiormente Loa di indole benevola, caratterizzati quasi sempre dal colore bianco, lo stesso che indossano i loro fedeli nelle cerimonie.
Le richieste dei Loa Rada non superano mai il sacrificio di polli o colombi, anche se i fedeli sono piuttosto generosi nell’elargire offerte.
Una caratteristica dei riti Rada, è la presenza di un grande fuoco con una barra di ferro conficcata in mezzo ad esso, simbolo del Loa Ogou.

I Loa Petro

Sono Loa nati successivamente all’arrivo dei primi schiavi dall’Africa, fra i quali troviamo regnanti dell’antico Dahomey, o guerrieri che si contraddistinsero nella guerra d’indipendenza haitiana.
La loro natura non è altrettanto benevola quanto quella dei Rada, sono ritenuti depositari di poteri maggiori dei primi Loa, e vengono evocati prevalentemente per richieste di potere, denaro, o nel caso della magia nera per scopi molto poco benefici.
I Petro sono caratterizzati dal colore rosso e dal nero, e le offerte che tali Loa richiedono, vanno dal pollo al toro, sono grandi amanti di rum e tabacco, ma in alcuni casi, quando è un Bokor ad evocarli, essi possono richiedere in sacrificio delle vite umane o delle anime, in pratica: maggiore sarà la richiesta alla divinità, maggiore sarà il sacrificio richiesto.
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Qui di seguito una piccolo schema riassuntivo dei Loa più importanti del Vuduismo:

Iniziamo con i Loa principali:

• Damballah Wedo: Il Loa più importante del Pantheon vuduista, creatore del cosmo secondo una leggenda, divinità serpente che prende anche il nome di “Serpente del cielo”, per merito suo i vuduisti vengono anche definiti “adoratori di serpenti”.
Oltre ad essere divinità creatore, Damballah è il Loa della fecondità e della forza, ed elargitore di ricchezze.
Il suo colore è il bianco, il colore delle divinità creatrici, ed il suo elemento è l’argento. Presiede ai fenomeni del cielo, alle fonti d’acqua ed ai fiumi, infatti è rappresentato anche come un serpente che vive fra i rami sulle sfonde fluviali.
È sincretizzato infatti con Mosè salvato dalle acque, e con San Patrizio, legato secondo la tradizione ai serpenti.
È conosciuto anche con i nomi di : Danballah, Danbhallah, The Great Serpent, Damballah Grand Chemin (nell’aspetto di guida sulla retta via), Damballah Le Flambeau (nell’aspetto di fiamma pura come energia), Damballah To Can, Damballah Ye-Wé e Grande Obatalah.

• Ayda-Wedo: La dea serpente arcobaleno, moglie di Damballah, patrona del cielo e dell’arcobaleno, divinità delle acque dolci, sincretizzata con l’Immacolata Concezione.
Ebbe un ruolo importantissimo nella creazione del mondo, ed è protettrice del cosmo e dell’ordine delle cose, defiita anche datrice di fortuna.
I fedeli posseduti dalla coppia di Loa creatori, sono soliti strisciare sul ventre come serpenti, e arrampicarsi sugli alberi scendendone velocemente. E’ inoltre conosciuta con i seguenti nomi: Ayida Wedo e Ayidohwedò;

• Agwe: Il Loa re dei mari, protettore dei pescatori e delle creature marine come piante e animali; è ritenuto una divinità collerica, che riflette la natura del mare stesso. Presiede all’iniziazione dei sacerdoti,è sincretizzarto con San Ulrico e il suo simbolo è il corno di conchiglia, attraverso il quale suono i marinai richiedono benevolenza nei venti; era inoltre utilizzato per adunare i ribelli durante la guerra d’indipendenza haitiana. Attraverso particolari cerimonie, gli vengono tributate generose offerte in mare aperto, nella speranza che giungano nel suo palazzo nelle profondità marine. Altri nomi di Agwe sono: Aga-ou, Agoué, Agaou Comblé, Agaou Tonnere, Agaoue R Oyo e Agaoueh-Tha-Oyo;

• Erzulie: Loa femminile che governa l’amore, la bellezza e la ricchezza; Erzulie è dedita a vivere nel lusso, apparendo profumata e incipriata, è infatti rappresentata come una bellissima donna mulatta dai lunghi capelli, sincretizzata con la Mater Dolorosa, il cui simbolo è il cuore trafitto, proprio come il cuore di Erzulie, che ha perso l’unica figlia, avuta da Ogou, in mare, e contesa da tanti uomini, non a caso rappresentata anche con 3 fedi, in quanto moglie di Damballah (secondo alcune tradizioni), Agwe e Ogou appunto, ma nonostante ciò mai realmente felice; è anche sincretizzata con Santa Elisabetta e con La Vierge de la Caridad, la patrona di Cuba, e in queste vesti è protettrice delle abitazioni e delle acque dolci, rappresentata anche come serpente d’acqua. Ma la bella Erzulie ha anche un aspetto meno bello, terrificante direi, secondo il quale, con il nome di Mami Wata o Mayamata, detta anche La Siréne, nelle vesti di moglie di Agwe, e sincretizzata in questo caso con Santa Filomena e con La Madonna Assunta, secondo la leggenda durante il giorno prenderebbe la forma di Giacinto d’acqua, una pianta africana che cresce lungo i corsi d’acqua, dove affonda le sue radici intrecciate, caratterizzata dalla presenza di bellissimi fiori, che se venissero raccolti scatenerebbero la vendetta della dea, che nella notte, nelle spoglie della donna amata, attirerebbe il povero malcapitato nelle acque, dove lo annegherebbe trascinandolo sul fondo. È conosciuta inoltre con molti nomi, ognuno dei quali simboleggiante una sua caratteristica: E. Ge-Rouge(intenta a raccogliere le proprie lacrime piante per la brevità della vita e i limiti dell’amore), Ezili, Maîtresse E., E. –Séverine-Belle-Femme (nelle sembianze di donna bellissima), E. Taureau (con l’aspetto di un toro), La Belle Femme (come bellissima Venere), La Grande E. (nelle vesti di anziana donna segnata dal dolore), Tsilah-Wédo (rappresentazione di abbondanza e bellezza), E. Boum’Ba, E. Dantor, E. Dos Bas, E. Fréda Dahomin, E. Mapian, e nelle rappresentazioni più oscure è conosciuta come: E. Mapiangueh, E. Toho, E. Zandor e Marinette-Bois-Chèche.

• Azak Tonnere:
Loa haitiano del tuono, patrono e protettore degli agricoltori e delle messi, è rappresentato con un’ascia dai cui fendenti si generano tuoni, e secondo la leggenda, a volte Azak perde la sua ascia, che cadendo sulla terra può essere trovata da una persona, il quale acquisterebbe la forza del dio e la facoltà di esaudire i propri desideri; è sincretizzato con San Pietro, ed è conosciuto anche come Azaca;

• Shango: divinità del fulmine, connessa al gruppo degli Ogou, loa guerrieri e fabbricanti d’armi; è ritenuto in grado di risolvere i problemi, e di guarire i malati. Pur essendo divinità guerriera, in periodi di guerra Shango non possiede i propri fedeli, mentre al contrario, in tempo di pace discende violentemente in loro. Il suo colore è il rosso, e l’offerta a lui più gradita è il rum, che è bevuto come l’acqua durante la possessione;

• Ogoun: loa fra i più importanti del pantheon intero, è ritenuto padre di tutti gli uomini, e nella sua rappresentazione più benevola è rappresentato accompagnato da una cane, e sincretizzato con San Giacomo maggiore; ad Ogou appartengono la guerra, il ferro, il fuoco, non a caso è patrono del fuoco e protettore dei fabbri; nel ruolo di loa della guerra, conosciuto come Ogou Badagri, viene rappresentato armato di machete, e sincretizzato con San Giorgio; è anche rappresentato come sacerdote e padrone delle arti medicinali, con il nome di O. Ashadè, e viene anche definito il più grande guaritore, con il nome di O. Balindjo, e sincretizzato con San Giacomo minore, e con San Giuseppe; in ogni caso il suo colore è il rosso, ed oltre al rum adora anche le offerte di tabacco. È conosciuto anche con altri nomi, e altre caratteristiche: O. Baba (nelle vesti di generale militare), O. Badagris (rappresentato in questo caso mettendo in risalto il proprio fallo, simboleggiante virilità e potenza), O. Bhathalah (Loa dell’alchimia), O. Fer o Ferraille ( loa della spada, del ferro e dei metalli, che simboleggia stabilità, ordine e autorità), O. Ashadah, O. Balisère, O. Bha-da-gri, O. Bha-lin-dyo, O. Can Can Ni Can, O. Dan Petro, O. Palama e O. Y-Am-San;

• Legba: importantissimo Loa rada dalla natura ambigua, in lui convivono il male e la vita, è intermediario fra i 2 mondi, è il primo loa ad essere salutato in ogni rito, per aprire la strada al Loa richiesto, è infatti l’unico Loa a conoscere entrambe le lingue, quella degli uomini e quella dei Loa, ed è posto a guardia del velo di Maia, in modo che nè uomini né Loa possano attraversarlo senza il suo consenso. Ecco le parole che si usano per salutare Legba:


“Atibon Legba, solleva la barriera per me
Papa Legba solleva la barriera
Affinché io possa entrare.
Quando ritornerò saluterò i Loa,
Voodoo Legba, solleva la barriera per me,
Affinché io possa ritornare.
Quando ritornerò saluterò o Loa.”
 

 

Il suo Vevè, è la sintesi di quello che rappresenta:

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L’asse verticale (1), rappresenta il mondo dei Loa, mentre quello orizzontale (2), il mondo degli uomini, mentre al centro(3) si congiungono.
Legba fu colui che insegnò agli uomini l’interpretazione e l’uso degli oracoli, è rappresentato in uno dei vari aspetti, come un vecchio intento ad aspergere acqua, o un vecchio con una stampella, sincretizzato comunque con San Antonio da Padova, mentre in un’altra rappresentazione lo troviamo nelle sembianze di un feticcio dalla forma umana, intento ad osservare un fallo, che simboleggia la vita, in prossimità di piazze o incroci. Il suo animale è il cane. Ed è conosciuto anche come: Papa Legba, L. Atibon, Maître Ka-fu (nelle vesti di maestro dei crocevia) , L. Ati-G-Bô, Bòcò L., Linsah Legba, El niño Elegguà, Eshu, Exu, Lucero del Mundo.

• Ghede: è il loa della morte, ma è anche il nome delle divinità associate alla morte, almeno 30! E’ un potente guaritore, e si dice che protegga i bambini, è descritto come molto saggio, in quanto in lui si concentrano le esperienze di tutte le persone che muoiono, e lo si trova sulla strada che conduce al ginen, il paradiso vuduista. È descritto come il primo becchino, vestito di nero, con occhiali da sole. I suoi fedeli si travestono da cadaveri, con frac rattoppati e batuffoli di ovatta o cotone nel naso e nelle orecchie, e ballano una particolare danza detta “La Banda”. È anche conosciuto come: Brav’Ghédé, Ghédé, Guéde, G. Cinq Jours Malheureux (della disgrazia dei 5 giorni), G. Docteur Piqueres (loa dottore degli organi interni), G. L’Orage (nelle vesti di tempesta), G. Morpion (nell’atto di scavare le fosse), G. Ratalon (altro nome pèer il primo becchino), G. Souffranì (nella personificazione della sofferenza di Cristo), G. Z’Eclairs ( altro loa dei lampi), G. Bon Poussière de la croix, G. Doube, Duedé Fatras, G. Macaca, G. Nibho , G. Nibbho o Nimbo, G. Nouvavou, G. Ti Clos, G. Ti Puce Lan de l’Eau, G. Ti Pété, G. Ti Wava e G. Vi.

Gli altri Loa

Oltre i Loa maggiori, esistono molti altri Loa, che sono quantomeno da citare:
• Adjassou Linguetor: loa delle acque primaverili, descritto con occhi sporgenti e carattere irritabile;
• Adjinakou: loa elefante conosciuto anche come Agaou;
• Adya Houn’Tò: loa delle percussioni e dei tamburi, specializzato nella costruzione di questi strumenti, e nella possessione di tamburi stessi, tramite un rito detto Àdya;
• Agasoou: loa che in veste di pantera o leopardo, fondò la dinastia regale africana del Dahomain, guardiano delle tradizioni dei primi vuduisti. E’ anche conosciuto come: Yangodor e Mam’Bo Atiasou;
• Ayzan: loa femminile, protettrice del mercato, delle porte, delle barriere e delle piazze, sincretizzata con Cristo, moglie di Legba, rappresentata come una vecchia nera intenta a camminare, o come un serpente avvolto attorno alla palma reale del Dahomain;
• Badessi: loa minore del cielo presso gli haitiani;
• Baron Samedì: loa della famiglia dei Ghede, è incaricato di fare da tramite per le richieste fra il mondo dei vivi e quello dei morti, un po’ come Legba, ma invece che presso i loa, Baron Samedì intercede presso i defunti, e sempre presso i crocevia, unici luoghi in cui le 2 realtà possono entrare in contatto; è rappresentato con un cappello a cilindro, una marsina nera, occhiali da sole e intento a fumare un sigaro; è il protettore dei Bokors, e degli stregoni sotto il nome di Mait’ Carrefour;
• Baron La Croix: loa della famiglia dei Ghede, incaricato di prelevare i morti all’obitorio e consegnarli a Baron Cemetière;
• Baron Cemetière: altro loa dei Ghede, incaricato di custodire i cimiteri, spesso i 3 Baron vengono identificati nell’unica opersona di B. Samedì;
• Bossouashadeh: elevazione a grado di loa di Tegbésou, uno dei re del Dahomey;
• Bugid y aiba Captain Debas: un altro loa della guerra presso haitiani e portoricani;
Clermeil: loa in grado di far straripare i fiumi, rappresentato come un uomo bianco;
• Dan Petro: un loa haitiano minore dell’agricoltura, la cui origine è riconducibile al dio africano Dahn;
• Dan Wèdo: loa haitiano del re di Francia, lo stesso re che divenne poi Saint Louis;
• Dinclinsin: loa di origine europea, caratterizzato e temuto per la sua grande severità;
• Grans Bwa: loa della foresta e delle forze dela natura in genere, conosciuto anche come Grand Bois e Ganga Bois;
Lemba: divinità del Congo, venerato anche ad Haiti e in Brasile;
• Limba: loa haitiano che vive fra le rocce, dall’appetito insaziabile, che lo spinge ad uccidere la gente per nutrirsene, senza salvare nemmeno i propri fedeli;
• L’Inglesou: loa haitiano che abita fra rupi e precipizi, che uccide coloro che lo offendono;
• Loko: loa degli alberi, protettore di piante, hounfort, sacerdoti e guaritori, a capo della scorta di Legba, sorveglia anche strade e case. È anche conosciuto come: Loko Atisou, Adahi L. , Adan-Hi L. , Ati Danhi, Ibo L. , L. Adan He-Co e Papa Loco Azam’Blo Guidi;
• Madame Travaux: loa femminile protettrice dei lavoratori, conosciuta anche come Miss Works;
• Mademoiselle Charlotte: loa femminile dai tratti europei, beniamina dei vuduisti bianchi;
• Maître Dèlai: loa haitiano protettore degli Hountor, i suonatori di tamburi;
• Maîtresse Hounon’Gon: loa haitiano personificazione del Canzo, il coro rituale e la prova del fuoco per l’iniziazione;
• Maman Brigitte: loa haitiana dei Ghede, guardiana femminile dei cimiteri e in particolare delle tombe segnate con la croce, i cui fedeli quando posseduti cadono come in catalessi, somigliando a cadaveri; è la controparte femminile di Baron Samedì, e a lei sono consacrati il salice e l’olmo;
• Marassah: loa gemelli haitiani, conosciuti anche con le caratteristiche di gemelli del mare o della spiaggia col nome di Marassah Bord-de-mer, con il nome di M. Bois come gemelli del legno, e M. Guinin in qualità di gemelli dell’Africa;
Marie Lousie: elevazione a loa di un’eroina della guerra d’indipendenza haitiana;
• Marionette: loa femminile oscura e violenta, massima rappresentante della parte nefasta dei Petro;
• Mombu: loa balbuziente in grado di generare pioggie torrenziali;
• Mounan Chou: loa minore haitiano;
• Ogan Sih Wedo: loa dell’ogan, particolare strumento musicale africano connesso alle campane piatte tipiche dell’Africa;
• Ossangne negre goue-sih malor: loa del padre di Legba;
• Ou an ilé: elevazione a loa della madre del re Tegbèsou;
• Pie: loa ritenuto colpevole di inondazioni; vive sul fondo di fiumi e stagni;
• Reine Congo Franc: elevazione a loa della regina del Congo francese.

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L’Anima nel Voodoo

Nelle credenze vuduiste, l’anima è composta da 5 parti:

1. Corps cadavere;
2. N’Âme;
3. Z’ Étoile;
4. Gros-bon-ange;
5. Ti-bon-amge.

Analizzeremo prima le parti meno importanti nel vuduismo:

• Corps cadavere: o il corpo mortale, è il corpo fisico che racchiude l’anima, e che dopo la morte si deteriora fino a scomparire;
• N’Âme: è lo spirito che anima la carne, e alla morte ritorna alla terra sottoforma di energia;
• Z’ Étoile: è la stella del destino che risiede nel paradiso,sulla quale è scritto il destino dell’uomo, molto probabilmente, la parte meno importante ai fini dei riti e della concezione dell’anima stessa.
Eccoci infine alle due parti fondamentali dell’anima, sulle quali si concentrano la stragrande maggioranza dei riti:
• Gros-bon-ange: tradotto letteralmente vuol dire Grande angelo buono; è una parte infinitesimale della forza cosmica emanata da Bondyè, la quale viene racchiusa all’interno della persona al concepimento, e che lo abbandonerà alla morte, per tornare alla riserva energetica cosmica. A tale proposito, è importante ricordare che nel vuduismo la forza cosmica è presente in ogni essere vivente, accomunando di fatto tutti in un’unica grande trama di energia divina. La mancanza o la perdita del Gros-bon-ange, comporta nell’individuo la perdita della forza vitale, riducendolo ad un morto che cammina, il famigerato zombie, che vedremo più avanti.
Per non correre rischi, nel vuduismo è pratica diffusa la separazione rituale del Gros-bon-ange dal corpo, senza causarne tuttavia la perdita di energia vitale, conservando questa parte dell’anima in un recipiente o un’anfora detta Govi, per liberarlo alla morte della persona, e prevenire un’eventuale passaggio in mani malvagie, quelle dei Bokors, che lo userebbero per i lori scopi.
• Ti-bon-ange: tradotto significa Piccolo angelo buono, è la parte dell’anima che contraddistingue ogni persona, all’interno della quale si trovano la personalità e la volontà, e dove si raccolgono i ricordi e le esperienze che nel tempo modificano appunto la personalità individuale. Durante la possessione di una persona da parte di un Loa e durante il sonno il Ti-bon-ange abbandona temporaneamente il corpo. E’ inoltre la parte più vulnerabile dell’anima, ambita preda degli stregoni che possono carpirla anche dopo la morte.